L’incendio del campo nomadi

Posted on 8 febbraio 2011

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(Le foto che seguono sono tratte dal reportage fotografico ROoM, realizzato all’interno di due campi nomadi abusivi della Magliana, a Roma. http://alessandroserrano.viewbook.com/album/room)

Domenica sei febbraio, intorno alle ore 21, quattro bambini tra i tre e gli unidici anni (Fernando Eldeban, Raoul, Sebastian e Elena Patrizia) sono morti tra le fiamme all’interno di una baracca di un campo nomadi alla periferia di Roma. La zona dove era sito il campo è un’area adiacente la statale Appia Nuova, in prossimità del circolo dell’Acquasanta. A poco è servito l’intervento dei vigili del fuoco. Quando le fiamme sono state spente definitivamente, i corpi dei bambini sono stati recuperati ormai carbonizzati. L’incendio, a quanto pare, potrebbe avere avuto origine da un braciere o da una piccola stufa utilizzata come fonte di riscaldamento.

All’interno delle quattro baracche, costruite essenzialmente con lamiera e compensato, vivevano in tutto tredici persone. Le strutture, in realtà, non facevano parte di un vero campo nomadi, in quanto l’ex campo di Tor Fiscale era stato smantellato dalle amministrazioni romane qualche tempo prima. La famiglia di Mircea, padre di otto figli, era stata sgomberata invece circa un anno fa dal campo della Caffarella.

Il sindaco di Roma, Alemanno, ha rilasciato pochi minuti dopo la tragedia alcune dichiarazioni: «Sono state queste burocrazie maledette, che hanno bloccato il nostro piano nomadi, a produrre questo effetto». Mentre viene chiesto, intanto, alla protezione civile di allestire alcune tendopoli per sgomberare “tutti i micro campi fatti di baracche e di morte”, l’area dove ha avuto luogo l’incendio è stata messo sotto sequestro e sgomberata dalle ultime strutture. (riccardo rosa / foto di alessandro serranò – collettivo WSP)



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